Ephysius nasce ad Aelia Capitolina, l’odierna Gerusalemme; accolto alla corte dell’imperatore Diocleziano riceve l’incarico di perseguitare i Cristiani in Italia. Nei pressi di Caieta ha la visione di una croce di cristallo splendente in cielo, guardandosi il palmo della mano vi scopre l’effige della croce di Cristo, la promessa di aiuto da parte di quel simbolo converte Ephysius al Cristianesimo.
Poco Tempo dopo approda in Sardegna con il compito di combattere i ribelli Barbaricini che si oppongono all’Impero Romano, concluso l’impegno militare con successo arriva nella capitale dell’isola, Carales, dove con una lettera rivela all’Imperatore la sua fede al Cristianesimo.
Il soldato Ephysius è chiamato davanti al tribunale militare dove viene torturato, ma una volta tornato nella prigione cagliaritana risana miracolosamente, quindi viene condannato a morte mediante decapitazione nel luogo detto Nuras, l’antica città romana di Nora. E’ il 15 Gennaio 303.
Al momento del martirio pronunciò questa supplica:
"Ti chiedo Signore, di difendere Cagliari dalle invasioni dei nemici;
e ti prego affinchè i cagliaritani abbandonino il culto degli idoli e dei demoni,
e riconoscano te solo come vero Dio.
Quanti fra di essi saranno colpiti da malattia e verranno dove giace il mio corpo,
possano recuperarla salute.
Nel pericolo del naufragio, nell’oppressione dei Barbari invasori, nelle carestie e nella peste,
possano, rivolgendosi alla mia intercessione, essere liberati dai loro mali"