Nel 1652 in Sardegna infuriava la peste. Le autorità cittadine chiesero aiuto con un voto solenne a Sant’Efisio Martire, Efisio infatti poco prima di essere giustiziato per la sua fede aveva promesso di proteggere per sempre Cagliari e i suoi cittadini.
La città di Cagliari raggiunge il momento più drammatico nell’estate del 1656 con la popolazione dimezzata.
Nell’ottobre dello stesso anno l’epidemia finisce, ed i Consiglieri della Municipalità emettono il solenne voto, nel municipio situato al tempo in piazza Palazzo a Cagliari.
Con il voto, la città si impegnava di portare ogni anno la statua del Santo in processione, dal luogo in cui Sant’Efisio era stato incarcerato, nel quartiere di Stampace, fino alla spiaggia di Nora, a occidente sul golfo, dove aveva subito il martirio, il tutto sotto l’organizzazione e la supervisione dell'Arciconfraternita del Gonfalone depositaria del voto.
Si precisa che i consiglieri istituirono il voto su una processione già esistente, il Santo arrivava già a Nora in processione, ma vollero, attraverso un aiuto economico di 100 scudi d’argento elargiti annualmente, garantire una maggiore sontuosità e solennità della manifestazione.