Reliquie - Sant'Efisio

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Reliquie

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Nel 1098 i Pisani trafugarono e trasportarono le reliquie a Pisa dove tra il 1119 ed il 1124 Papa Callisto II le fece collocare nel Duomo e in loro onore consacrò due altari. Successivamente, nel novembre 1245 l’Arcivescovo Guidi ne consacrò un terzo nel Palazzo Arcivescovile. A conferma di ciò si rileva che tra le omelie scritte dall’Arcivescovo di Pisa Cardinale Federico Visconti, conservate nella biblioteca Laurenziana di Firenze, una porta il titolo “Sermo quemie idem dominus Federicus fecit domo esset electus in Festo Sanctorum Ephisi et Potiti”.
Quando la peste cominciava a propagarsi nell’isola verso il 1600, vennero inviati a Pisa due Padri Scolopi per consegnare delle lettere dell’Arcivescovo di Cagliari e del Vicerè al Gran Duca di Toscana allo scopo di ottenere la restituzione delle reliquie di Sant’Efisio. Al rientro dei due Padri Scolopi, la reliquia del Santo fu portata in Cattedrale, con una processione solenne, seguita dal Capitolo e dal Magistrato.
Di fatto non si conosce l’esatta collocazione di questa preziosa reliquia al punto che nel secolo scorso si chiese ai Pisani un’altra reliquia o meglio si fece una promessa di scambio donando il cranio di San Ranieri, che si riteneva fosse a Cagliari nel Convento dei Cappuccini di Buoncammino.
Nel 1886 l’Arcivescovo di Cagliari Monsignor Berchialla con l’Arcivescovo di Pisa Monsignor Capponi si accordarono sulla restituzione di una parte delle reliquie dei due Santi. Una commissione istituita ad hoc riportava a Cagliari le reliquie, giungendo il 29 aprile 1886 con il piroscafo Arabia proveniente da Livorno.
Le sante reliquie conservate in un artistico tempietto in legno vennero collocate nell’altare maggiore della Chiesa di Sant’Efisio a Cagliari.


Tempietto in legno dorato (1888) opera dell’intagliatore cagliaritano Efisio Atzeni, contenente le reliquie di Sant’Efisio e le ceneri di San Potito.
(foto di Alessandro Cani)
Reliquia con scheggia ossea del Santo.
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Marzo 2017
- webMaster Paolo Onida
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